Bene a sapersi, che esiste nella nostra università un' organizzazione come "M'illumini d'immenso", io li identifico tutti come medici del sorriso, anche se non tutti sono medici, ma per me lo sono e vanno presi come esempio.
Devo rivelarvi che ci sto pensando seriamente se unirmi a loro (magari tra qualche anno), chi mi conosce sa che anche a me piacerebbe partecipare, la mia famiglia sa anche che quando ero più piccola volevo fare medicina proprio per diventare un medico del sorriso (io li chiamo così ma non sono sicura che sia il nominativo adatto), mia mamma dice sempre che mi vedrebbe bene, io non lo so, sono un tipo abbastanza timido e questo alcune volte può diventare un problema.
Ma ora parliamo di loro, la compagnia "M'illumino d'immenso", ragazzi come noi, studenti come noi, per di più studenti della nostra facoltà, che vivono con l'idea che donare un sorriso possa migliorare la vita, o almeno la giornata di qualcuno, soprattutto di chi più soffre, di chi ne ha più bisogno, di chi si sente più solo.
Questi ragazzi vogliono provare a migliorare la situazione di coloro che sono costretti a stare in un letto di ospedale per molto tempo, donandogli un sorriso ma anche uno stimolo ad andare avanti quando ormai tutto sembra perduto, a vivere giorno dopo giorno, solo grazie all'idea che un sorriso, un semplice gesto oltre che illuminarti il viso possa anche illuminarti di immenso il cuore. Però non è tutto rose e fiori purtroppo, spesso ricevono porte in faccia, no secchi, costretti ad andare via quando chiude l'orario di visite, perché chi è sano, chi sta bene non sempre riesce a mettersi nei panni di chi, invece, è costretto a rimanere solo, fermo immobile su di un letto.
Bisogna aggiungere, in oltre, che su 100 persone (malati stessi) che approvano il loro fare, attendono la loro visita perché si divertono, ci scherzano e altro, ci sono altri 100 che pensano <
Un'altra cosa da ammirare di questi ragazzi è che devono riuscire a mantenere il sorriso, la voglia di scherzare davanti a tutti e tutto, anche ai malati più gravi, ai bambini più sofferenti e questo non è un lavoro semplice da fare, io non so se ci riuscirei.
Potrei fare un poema su quest'argomento, quando qualcosa ti punge sul vivo vorresti avere uno spazio illimitato e un lettore mai annoiato che legge quel che scrivi, ma per tutti il tempo scorre e le cose da fare sono tante, ma ci si deve sempre ricordare che sorridere a se stessi, al vicino, allo sconosciuto che ti è vicino fa bene, fa bene al cuore, alla salute, all'umore, può cambiarti la giornata, ma lo ammetto alcune volte quando le cose vanno male è proprio difficile sorridere, però si dovrebbe imparare a farlo.
Ricordate " Chi sa sorridere, sa vivere" (mi sembra che sia una citazione di qualcuno, ma potrebbe anche essere di mio babbo, non lo so ma non è importante, ciò che conta è il significato).
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