Com'è cambiato il rapporto tra medico e paziente con il passare del tempo?
Bé è cambiato sicuramente, in peggio o in meglio non si sa.
Bé è cambiato sicuramente, in peggio o in meglio non si sa.
Guardiamo la figura del medico di famiglia, ai tempi dei nostri nonni era stimato e rispettato, era un punto di riferimento, una persona importante..ma perché era così importante?
La sua importanza derivava dal fatto che i medici prima si interessavano della persona, non solo dal punto di vista clinico, il medico conosceva i problemi di tutta la famiglia, conosceva i trascorsi di vita oltre che clinici, era disposto ad andare a fare le visite a casa quando il paziente non poteva muoversi, e questo accadeva ancor prima quando non esistevano ancora le macchine, il medico conosceva tutte le abitazioni dei suoi pazienti e ora?
Adesso che siamo nell'era delle macchine, degli spostamenti veloci, della tecnologia, quanti sono i medici disposti ad andare a fare le visite a casa? Quasi nessuno, è veramente raro trovare medici del genere, come raro è trovare quelli che conoscono i tuoi trascorsi, quelli che ti domandano su altri componenti della famiglia, su come va la vita in generale, che cercano di instaurare un dialogo, addirittura il medico di famiglia è anche raro che ti faccia una visita completa.
Parlando della mia esperienza personale le poche volte che sono dovuta ricorrere al medico, non mi ha mai visitato, mi chiedeva che cos'avevo e se lo riteneva opportuno guardava la parte interessata, per spiegarsi meglio, se vado lì per un mal di gola, il medico mi guarda solo la gola, non è che mi controlla anche il respiro o altro, magari la causa potrebbe essere altrove ma lui non la cerca.
Ma un evento ancor più clamoroso della mia esperienza è quella di mio nonno, gli è stato diagnosticato un cancro all'intestino (per cui è stato operato la settimana scorsa), ma sapete da quanto lo aveva? Da 4 anni, nessuno se n'era accorto, certo mio nonno non è tipo da lamentarsi, il problema è che questo lungo periodo abbia fatto si che anche il fegato sia stato colpito (è compromesso al 90% e non può essere operato).
Ora mi chiedo com'è possibile che un'uomo che andava dal medico per problemini come tosse o mal di gola, però frequentemente, abbia avuto un tumore per 4 anni senza che il medico non se ne sia accorto? Se avesse fatto una visita un po' più approfondita, qualche palpazione come si usa fare, forse, poteva essere diagnosticato molto prima, se poi consideriamo che il tumore all'intestino è ereditario, se si fosse interessato alla sua vita, avrebbe saputo che la madre era morta per tumore all'intestino e che uno dei figli era stato operato per polipi sempre all'intestino, tutto ciò avrebbe anticipato la diagnosi o comunque l'avrebbe indirizzata al momento in cui aveva cominciato ad avere sangue occulto nelle feci, anemia (che se non sbaglio sono tra i primi sintomi di questo tipo di tumore), invece di metterlo in lista per esami che venivano dati tre mesi dopo.
Ma andiamo avanti il rapporto medico paziente in ospedale, questo è un altro argomento, come può essere migliorato? I medici dovrebbero essere più disponibili a dare spiegazioni, dovrebbero guardare oltre alla malattia anche al malato, il malato non è solo il portatore della malattia, non è solo qualcosa da aggiustare, è prima di tutto una persona, e come tale ha dei sentimenti che vanno rispettati. Se è nata la medicina del sorriso, significa che qualcuno ha capito che per ottenere miglioramenti, per guarire bisogna partire dalla mente, dall'anima e se la mente è positiva, anche il corpo reagisce, e oltre al sorriso qual'è il metodo per fare tutto ciò?
Certo migliorare non significa guarire, non ci si può aspettare miglioramenti miracolosi, ma sicuramente può portare ad un miglioramento per quanto riguarda la permanenza in ospedale.
Parliamo proprio di questo, e per fare ciò ritorniamo al caso di mio nonno, dopo l'operazione è stato ricoverato in terapia intensiva per una settimana, durante questa settimana poteva ricevere solo due visite al giorno, poiché il passo dura mezz'ora e può entrare esclusivamente una sola persona, in totale può avere solo un'ora di compagnia al giorno, ora secondo voi quale miglioramento può portare ad un uomo che è sempre stato abituato ad avere tanta compagnia (7 figli fate un po' voi). Se dopo una operazione si vogliono ottenere dei miglioramenti, certo lasciarli nella solitudine non è il metodo migliore. Mio babbo si lamentava con me di questo fatto, che cosa può dare mezz'ora di visita ad un uomo? Di certo non lo aiuta a restare nella realtà , durante la permanenza in terapia intensiva, mio nonno aveva perso il senso del giorno e della notte, andava di visita in visita, tutto il tempo che c'era tra una visita e l'altra lui non se la ricordava, questo perché non faceva niente, la mente non era stimolata. Mentre avere qualcuno che ti parla, ti distrae dalla tua situazione serve, questo non può essere compito dei medici, essi non vengono sempre da te, non ti domandano di te o della tua famiglia al massimo ti chiedono come stai, non ti fanno compagnia nelle lunghe giornate dove il tempo non passa mai, però potrebbero trovare un sistema per fare qualcosa, la mente è la prima che deve essere aiutata, riabilitata all' accettazione del nuovo sé. Il rapporto medico paziente deve diventare qualcosa di familiare, di più intimo, certo i pazienti sono tanti, è difficile instaurare un certo rapporto con tutti, però ci sono delle barriere insormontabili poiché nessuno delle due parti fa il primo passo. I pazienti sono diffidenti nei confronti dei medici, e i medici?
I medici con l'uso inappropriato o troppo uso della tecnologia hanno raffreddato ogni rapporto, durante i loro studi hanno perso una parte della loro umanità, gli studi li hanno resi rigidi, inflessibili, freddi, schematici, hanno imparato a guardare solo il problema, non tutta la persona, non hanno imparato come ci si rapporta alle persone, nessuno ha provato ad insegnarglielo per cui o hanno le capacità innate o non ce l'hanno.
Forse una soluzione potrebbe essere che tra le varie attitudini che vengono esaminate negli studenti di medicina, durante tutto il corso di studi, andrebbero viste e osservate anche le capacità umanitarie, magari a discapito di qualche materia che studiamo e che risulta abbastanza inutile.
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